35° anniversario strage Ustica. Cirone: dopo verità giudiziale, serve verità storica
* di Marika Cirone di Marco, parlamentare regionale PD
In rappresentanza del Presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana, Giovanni Ardizzone , ho partecipato alle manifestazioni organizzate dal Comune di Bologna e dall'Associazione Parenti delle vittime della strage di Ustica, fondata e presieduta dalla senatore Bonfietti. Anche questo 35° anniversario della strage di Ustica non e' stato un momento di commemorazione, ma di analisi e rilancio di un'azione corale iniziata il 27 giugno del 1980 con la morte di 81 innocenti, la maggior parte siciliani.
Ancora nel 2015 la vicenda rimane aperta almeno sul piano della verità storica , dato che la verità giudiziale è accertata dal 1999, cioè da quando il giudice Priore con la sua sentenza ordinanza sancì che il Dc9 Itavia era stato speronato da un missile. Ma chi , che cosa, perché i cieli di Ustica erano stati teatro di guerra? E chi a livello dei Paesi amici e alleati , oltre che ai ministeri italiani della Difesa e dei Trasporti , le cui responsabilità sono accertate, porta il carico di avere animato un'azione di rappresaglia sul suolo di un Paese in pace?
Il tema travalica l'azione meritoria e insostituibile dell'Associazione parenti delle vittime, cui si deve il raggiungimento di alcune verità, e diventa politico e istituzionale, nel momento in cui impatta il tema della qualità democratica. Al governo Renzi va chiesto di mettere in campo le sue migliori energie per ottenere una collaborazione solidale e trasparente da Paesi amici e alleati come la Francia e gli USA, implicati assieme alla Libia nella vicenda.
Al raggiungimento della verità storica l'Ars è interessata, tanto da impegnarsi direttamente nell'iniziativa di sollecito perché il governo nazionale assuma le sue determinazioni nel richiedere l'esercizio di verità e trasparenza ai Paesi esteri. Sicilia ed Emilia Romagna procederanno insieme, e anche questo conferma la svolta impressa dall'Ars dal 2013 sulla tragica vicenda.