Fondi Ue. Maggio: governo nazionale intervenga per accelerare spesa
“Secondo l’impietoso quadro delineato dal rapporto Svimez, in 13 anni il Sud è sprofondato nel baratro e oggi nel Mezzogiorno risulta esposto al rischio di povertà un individuo su tre. La causa? Ritardi infrastrutturali pesanti, che ‘determinano un sottosviluppo permanente’. In questa situazione, la spesa dei Fondi Ue rimane ancora al palo. Per questo motivo, condivido pienamente la presa di posizione assunta con un’interpellanza urgente al Governo a prima firma Speranza-Cuperlo, a proposito dei fondi Ue ancora non spesi e alle troppe promesse disattese riguardanti il Sud – oggi attanagliato da una vastissima desertificazione industriale, dalla disoccupazione galoppante, dal divario sociale – e invito il Presidente della Regione, oltre che ad accelerare l'attività di sua competenza, a mandare avanti l'iniziativa che sta intraprendendo con le altre regioni del Mezzogiorno per sollecitare il Governo nazionale. Lo afferma in una nota il deputato regionale del Pd Mariella Maggio, membro della Commissione UE all’Ars.
“E’ infatti improcrastinabile – prosegue Maggio – che il Governo Renzi intervenga rapidamente per accelerare la spesa del vecchio e del nuovo ciclo. Al 30 maggio 2015, del ciclo 2007/2013 da certificare entro il 31/12/2015, risultavano ancora non spesi 12,3 mld – di cui circa 10mld per interventi nel Mezzogiorno. La convocazione della Direzione Nazionale del Pd sui temi del Mezzogiorno è un segnale importante che bisogna trasformare in operatività, non so se la soluzione migliore possa essere l'istituzione di un Ministero per il Mezzogiorno, forse più rapidamente potrebbe bastare rendere operativa l’azione di coordinamento che l’Agenzia per la coesione territoriale non sta facendo, perché ancora non è funzionante e perché le deleghe di Delrio non sono ancora state trasferite a nessuno. Grava anche sul Sud la scelta di ridurre il cofinanziamento nazionale dal 50 al 25 per cento ai programmi operativi di alcune regioni meno sviluppate e che dovrebbe essere integrata con una programmazione "parallela", sull'esempio del PAC. Una situazione – aggiunge Maggio – che, purtroppo, nonostante il Presidente del Consiglio sin dal suo insediamento ha ripetutamente dichiarato che fa parte degli indirizzi prioritari del Governo accrescere rapidamente la capacità di spesa dei fondi europei del vecchio ciclo (2007-13) e del nuovo (2014-20) e nello stesso tempo migliorare la qualità della spesa, determina ulteriori ritardi che non possiamo più permetterci se non vogliamo che si accentui, in una strada senza ritorno, il divario tra Nord e Sud del Paese: un divario – conclude – che impedisce l’indispensabile inversione di tendenza nel percorso verso la crescita e lo sviluppo”.