Intimidazione sindaco Licata, solidarietà Panepinto. Chiesta convocazione commissione Ars

“Quanto accaduto a Licata è gravissimo e inaccettabile: un abbraccio al sindaco Angelo Cambiano e la mia piena solidarietà alla sua famiglia. La città sta vivendo una fase drammatica: da una parte la legittima attività della magistratura che non fa altro che applicare la legge e far rispettare l'autorità dello Stato, dall'altra una situazione complessa, un groviglio di interessi, malaffare, ingenuità e la stratificazione di situazioni irrisolte”. Lo dice Giovanni Panepinto, vicepresidente del gruppo PD all'Ars e sindaco di Bivona (Ag), dopo l’intimidazione nei confronti del sindaco di Licata, comune nel quale si sta portando avanti un piano di demolizioni di case abusive.

 

 

Panepinto ha scritto al presidente della commissione Territorio e Ambiente dell’Ars per chiedere una seduta dedicata a quanto sta accadendo a Licata, alla presenza dell’assessore al Territorio Maurizio Croce del presidente della Regione Rosario Crocetta.

 

“La violenza subita dal sindaco Cambiano e dai suoi familiari – aggiunge Panepinto – va condannata innanzitutto da chi oggi sta protestando contro le demolizioni, altrimenti non ci saranno neppure le condizioni per discutere del problema”.

 

“Chi protesta sapeva bene che alzando un muro si sarebbe violata consapevolmente la legge. Al tempo stesso ci sono diversi risvolti da esaminare, come ad esempio quello dei costi e della lentezza della burocrazia: quanti milioni di euro saranno necessari per demolire tutti i corpi edilizi dichiarati abusivi? Quante pratiche di sanatoria giacciono in attesa di essere esitate? Il costo delle demolizioni è a carico degli abusivi, ma è il Comune a dover provvedere alle anticipazioni.  Insomma – conclude Panepinto – la situazione è difficile a Licata come a Palma di Montechiaro o in tante altre realtà siciliane: ma non si possono lasciare soli i sindaci, non si può rimanere in silenzio”.