Concessioni dei lotti a pascolo, giro di vite di Cracolici: ”Nessuna concessione e ritiro dei fondi europei ai soggetti non idonei”
Antonello Cracolici, assessore regionale all’Agricoltura della Sicilia, nel corso di una manifestazione a Sant’Agata di Militello con i sindaci dei Nebrodi, dopo avere incontrato il Presidente dell’Ente Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci, vittima di un gravissimo agguato assieme alla sua scorta, ai quali ha manifestato solidarietà e sostegno, ha illustrato le azioni intraprese in Sicilia sulle concessioni delle aree a pascolo.
“Per la prima volta – ha detto Cracolici – è stato fatto un bando pubblico per accertare la manifestazione di interesse per concedere le aree demaniali al pascolo per gli allevatori in tutto il territorio siciliano. Dei 745 lotti, ovvero circa 34000 ettari delle aree di demanio forestale, posti a gara, ne sono stati aggiudicati 525. Di questi, per 374 lotti sono ancora in corso le verifiche, in attesa delle certificazioni antimafia e del possesso dei requisiti di idoneità e di veridicità rispetto alle autocertificazioni prodotte. Tutti coloro che non risulteranno in possesso delle idoneità, secondo quanto accertato con le modalità stabilite dal protocollo di legalità sottoscritto nel 2015 con la Prefettura di Messina, non soltanto non potranno godere di alcuna concessione – ha continuato l’assessore – ma è stata impartita una direttiva all’autorità di gestione del PSR al fine di recuperare eventuali benefici goduti sia nel programma 2007/2013 che nel nuovo PSR, e chiederemo di fare altrettanto ad AGEA per il contributi del 1° pilastro della PAC, nei confronti dei soggetti che non sono in possesso dei requisiti di legalità dei beneficiari. Ciò varrà anche per tutti coloro che avranno avuto dinieghi o revoche da parte di altre pubbliche amministrazioni".
"Non consentiremo a nessuno di utilizzare risorse pubbliche senza che vi siano le verifiche approfondite sul possesso dei requisiti – ha cocnluso Cracolici – né di nascondersi nei limiti di una legislazione carente, come quella che dispone le certificazioni antimafia sopra i 150.000 euro di benefici, o le negligenze di una Pubblica amministrazione che concedeva diritti di pascolo senza procedure di evidenza pubblica e senza controlli”.