Accordo UE-Marocco. Commissione Bilancio Ars: arginare effetti negativi sulla Sicilia
La commissione Bilancio dell’Ars ha approvato una risoluzione, proposta dal presidente Vincenzo Vinciullo e dal vicepresidente Nello Dipasquale, che impegna il governo regionale ad “adottare presso il governo nazionale e presso la Commissione Europea tutte le iniziative necessarie a fermare gli effetti negativi sull’economia siciliana dell’accordo commerciale tra l'UE ed il Marocco, che impone la liberalizzazione reciproca dei prodotti agricoli e ittici”. La risoluzione è stata firmata anche dai componenti della commissione Mario Alloro, Michele Cimino, Roberto Clemente, Giovanni Panepinto, Riccardo Savona e Domenico Turano.
Con la risoluzione si chiede inoltre di intervenire con una seria politica di contenimento sui mercati europei e nazionali dell'invasione del prodotto agricolo marocchino, i cui prezzi sono fondati su un palese dumping sociale ed economico a tutela dell'intero comparto agricolo siciliano;
prevedere interventi a sostegno degli agricoltori siciliani mediante sgravi sui costi di produzione da porre a carico del bilancio nazionale e comunitario, onde evitare che una delle fondamentali ricchezze dell'economia regionale venga distrutta da accordi commerciali squilibrati in favore di Paesi terzi;
intraprendere azioni forti e risolutive, nelle sedi nazionali ed europee, volte ad attivare le misure di salvaguardia previste dall'art.7 ACCORDO UE-MAROCCO; assicurare che, nell'ambito delle riforme della politica agricola comune e della politica comune della pesca, alle questioni della crescita economica e dello sviluppo competitivo dell'agricoltura mediterranea siano date adeguate risposte da parte delle istituzioni europee; rinegoziare con la Comunità Europea forme di indennizzo per i danni subiti dall'Accordo UE-MAROCCO sulle seguenti direttive: a) quote latte; b) ristrutturazione dei debiti a breve medio e lungo termine assunti dalle aziende zootecniche a causa di investimenti pregressi; c) elevare il limite del de minimis da 7500 euro per l'azienda primaria e 200.000 euro per le aziende che effettuano commercializzazione a 50.000 euro e 500.000 euro; ad adoperarsi, in sede nazionale, al fine di salvaguardare, tutelare e promuovere il sistema agrumicolo, ortofrutticolo e vitivinicolo nazionale e, più in generale, il "born in Sicily".