Agricoltura. Milazzo: allarme fra imprenditori per stop cambio vitigno in pratiche OMC vino, intervenga assessore Cracolici
"Stanno sorgendo alcuni ‘dubbi interpretativi’ sulle richieste di varianti relative ai progetti dell’OMC vino, in particolare per quel che riguarda la possibilità di variare il vitigno: ho già avviato una interlocuzione con l’assessore Cracolici, su questo punto è necessario fare subito chiarezza”. Lo dice Antonella Milazzo, parlamentare regionale del PD.
“Il Piano regionale di ristrutturazione e riconversione dei vigneti (OCM vino) – dice Milazzo – e il conseguente bando di gara campagna 2013/14 si pongono, per come espressamente indicato, in continuità con le azioni già avviate con la precedente programmazione. Come nei precedenti bandi, vengono ammesse le varianti al progetto iniziale, purché accompagnate da una relazione tecnica consuntiva precedente all'accertamento di avvenuta esecuzione dei lavori. Tra le varianti che sono state sempre ritenute ammissibili vi è la ‘modifica del vitigno’, stante che la scelta dello stesso avviene alla presentazione della domanda e nel tempo che intercorre fino all'accoglimento e alla realizzazione dell'intervento si verificano notevoli mutamenti di mercato che renderebbero antieconomico l'impianto del vitigno originariamente scelto”.
“Questa interpretazione è stata sempre data dagli uffici dell'assessorato all’Agricoltura in Sicilia, come peraltro in altre regioni come ad esempio Calabria ed Emilia Romagna. Adesso, a interventi già effettuati, alcuni uffici periferici intendono invece mutare interpretazione – prosegue la parlamentare del PD – anticipando oralmente agli imprenditori di non intendere inserire la variante di vitigno tra quelle ammesse in sede di rendicontazione e collaudo. Sarebbe ingiusto, a norme invariate, cambiarne l'interpretazione a posteriori: è evidente l'allarme che la notizia sta suscitando tra i vitivinicoltori, trattandosi di somme che gli stessi hanno già ricevuto e speso. Somme che, vista la profonda crisi economica del settore, sarebbe impossibile restituire senza mettere in ginocchio le aziende. Ho già interloquito con l'assessore Cracolici – conclude Milazzo – che si è riservato di approfondire la questione con gli uffici: mi auguro che si possa fare al più presto chiarezza, nell'interesse di un settore portante della nostra agricoltura e fondamentale soprattutto per l'economia della provincia di Trapani”.