Covid. Cracolici: Sicilia “arancione” perché abbiamo un governo regionale di persone grigie ed incapaci
(di Antonello Cracolici, parlamentare regionale PD)
Ogni giorno ci rendiamo sempre più conto dell’inadeguatezza di questo governo regionale ad affrontare l’emergenza Covid. Hanno fatto solo chiacchiere inconcludenti sugli immigrati che portavano il Covid, accumulando ritardi su ritardi nell’attrezzare un sistema sanitario in grado di reggere l’urto di una pandemia che si sta diffondendo in Sicilia come in ogni angolo del pianeta. Eppure, abbiamo avuto mesi di vantaggio che potevano essere utilizzati per rafforzare il sistema sanitario territoriale: con le Usca, con il rafforzamento dei Dipartimenti di prevenzione delle Asp, con una rete ospedaliera e di terapia intensiva idonea a fare fronte ai picchi che arriveranno nei prossimi giorni. Per mesi ci hanno spiegato che dovevamo prepararci a convivere con il Covid, ma convivere vuol dire attrezzarsi, preparare al meglio i servizi, recuperare i ritardi strutturali del nostro sistema sanitario regionale. E invece solo chiacchiere, propaganda. Per Musumeci un giorno dovevamo chiudere tutto, il giorno dopo dovevamo aprire. Per settimane abbiamo denunciato la irresponsabile decisione del governo regionale di autorizzare i mezzi di trasporto pubblico a viaggiare a pieno carico, quando era del tutto evidente che il trasporto pubblico fosse uno dei principali fattori di rischio di contagio. È saltato il sistema di screening sui contatti dei contagiati. La gente sta per settimane a casa senza che nessuno li contatti, senza che si facciano i tamponi a coloro che hanno sintomi, ma anche a quelli che aspettano il tampone per uscire dalla quarantena. Migliaia di potenziali contagiati vanno tranquillamente in giro senza avere una strategia per individuarli. L’unica cosa intelligente è stata la iniziativa dello screening di massa alla Fiera del Mediterraneo di Palermo ma questa iniziativa, se isolata, serve a poco (comunque, meglio averla fatta). Per il resto, in Sicilia è il caos.
Ci si sorprende che la nostra isola sia stata identificata come “area arancione”, ma solo qualche ora prima Musumeci chiedeva che fosse lo Stato a decidere le chiusure, salvo protestare nelle stesse ore per il DPCM che chiudeva alle 18 bar e ristoranti. Ci rendiamo conto che tutto questo avveniva mentre la Sicilia era tra le regioni a più alto rischio in Italia, nell’immobilismo del governo regionale? C’è una sola parola per definire tutto ciò: incapaci!