Giustizia: mozione all’Ars su rafforzamento organici Messina
“Il governo della Regione e la presidenza dell’Ars intervengano sul governo e sul parlamento nazionale perché venga modificato lo schema di proposta presentato dal Ministero di Giustizia sulla pianta organica del distretto giudiziario di Messina e per sollecitare, piuttosto che una riduzione, un aumento degli organici necessario per abbattere il contenzioso civile, assicurare una più efficace azione nel campo penale e garantire un’adeguata risposta alle esigenze di giustizia della comunità messinese”. Lo chiedono, in una mozione presentata all’Ars, dai parlamentari regionali messinesi, Filippo Panarello (primo firmatario) e Giuseppe Laccoto (PD), Giuseppe Picciolo e Marcello Greco (Drs), Carmelo Currenti e Giambattista Coltraro (SD), Bernadette Grasso (Grande Sud – Pid) e Nino Germanà (Ncd).
“Il Ministero della Giustizia – si legge nella mozione – ha predisposto uno schema di decreto delle piante organiche degli uffici giudiziari giudicanti e requirenti che comporterebbe una riduzione di 6 magistrati nel distretto giudiziario di Messina. La riduzione interviene in un distretto giudiziario dove, più volte, sono state accertate gravi carenze di organico in rapporto al carico di lavoro sia nel settore civile che in quello penale. In materia civile, sulla base dei dati del ministero, il distretto di Messina – tenendo conto del rapporto tra organico e contenzioso – risulta uno dei più oberati d’Italia, sia per le pendenze che per le sopravvenienze, nonostante l’elevata produttività dei magistrati. In materia penale le iniziative giudiziarie di contrasto alla criminalità organizzata, hanno comportato un notevole carico di lavoro, purtroppo destinato a continuare per il perdurare del fenomeno, come è dimostrato da recenti gravi episodi. Bisogna inoltre tenere conto – proseguono i deputati – delle incombenze che, sul piano giudiziario, determina l’ondata migratoria, particolarmente intensa negli ultimi anni e destinata a durare”.
“Non vanno sottovalutate – è scritto ancora nella mozione – le caratteristiche peculiari del distretto di Messina, in particolare l’elevata estensione territoriale (a cui fa fronte una rete viaria e ferroviaria non adeguatamente sviluppata); l’ingente numero di comuni (105), dalla cui attività amministrativa deriva una significativa componente del contenzioso; la presenza di numerosi presidi sanitari, che determina un elevata incidenza dei procedimenti civili e penali per responsabilità professionale (notoriamente di alta complessità); la presenza, nell’area del milazzese, di diffusi insediamenti produttivi e commerciali, il cui sviluppo non può certo essere ulteriormente penalizzato da una risposta non adeguatamente tempestiva alla specifica domanda di giustizia ad essi riconducibile; la vasta diffusione di multiformi criticità ambientali (derivati dalla presenza di contesti di particolare pregio, quali i comprensori di Taormina e delle isole Eolie ed il Parco dei Nebrodi, di diverse discariche e numerosissimi depuratori, dislocati lungo l’ampia fascia costiera, di ampie aree forestali, sovente interessate da incendi, nonché di un vasto polo industriale nell’area di Milazzo), dalle quali scaturiscono procedimenti che si caratterizzano anch’essi per la trattazione particolarmente impegnativa”
“Si è diffusa nell’opinione pubblica una forte preoccupazione per gli effetti che la paventata riduzione avrebbe sui cittadini che aspirano, legittimamente, ad un potenziamento degli uffici giudiziari per ottenere risposte tempestive alla domanda di giustizia. La prevista riduzione degli organici ha determinato, oltretutto, una reazione negativa da parte del consiglio giudiziario, del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati e della sezione distrettuale dell’ANM- Alla luce di tutto questo – concludono i parlamentari regionali – i criteri che avrebbero determinato la proposta del Ministero appaiono incongrui e comunque fortemente penalizzanti per il distretto di Messina”.