Mafia. Ferrandelli: Beppe Alfano ucciso perché faceva paura a ”zona grigia” del Messinese
“Beppe Alfano è stato un giornalista coraggioso e scomodo; intuì prima di tutti, e raccontò puntualmente, gli affari sporchi e la pericolosità nella provincia di Messina di una ‘zona grigia’ abitata da boss mafiosi, massoni e colletti bianchi da sempre sottovalutata. Per questo venne assassinato Alfano e per questo, a distanza di 21 anni, la sua morte è ancora avvolta da misteri”. Lo dice Fabrizio Ferrandelli, deputato regionale del Pd e vicepresidente della Commissione Antimafia, in occasione del ventunesimo anniversario dell'agguato in cui fu ucciso il giornalista di Barcellona Pozzo di Gotto (Me).
“A Sonia, Chicco e Fulvio, che non hanno mai smesso di lottare per arrivare a verità e giustizia, – aggiunge – va la mia vicinanza e l’auspicio che il loro impegno nelle istituzioni, ma anche attraverso l’associazione nazionale delle vittime della mafia, possa non solo alimentare la memoria di Beppe ma soprattutto contribuire a costruire una società finalmente libera dalla mafia”.