Marika Cirone Di Marco: ”deputate all’Ars”, serve l’impegno di tutti per ripetere i numeri di questa legislatura

*di Marika Cirone Di Marco, parlamentare regionale del Partito Democratico  — 

 

La XVI legislatura regionale che si chiuderà il prossimo 5 novembre resterà nella storia politica siciliana come quella che ha visto la presenza più numerosa di rappresentanti femminili. Dal 1947 al 2017, su 734 deputati solo 40 sono state le parlamentari, di cui 14 in questa legislatura. Di queste 14 deputate, 6 sono state elette nel PD, 6 nel Movimento 5 Stelle e per la prima volta in 70 anni le province di Enna, Ragusa e Siracusa hanno espresso deputate.

 

Nel quinquennio “crocettiano” per la prima volta (e di questa scelta, difesa con ostinazione, va dato atto al presidente Crocetta) su 47 assessori regionali che si sono alternati, 18 sono state le donne impegnate in tutti i settori dell'amministrazione regionale, una delle quali ha ricoperto e ricopre tuttora la carica di vicepresidente della Regione. In due Commissioni legislative dell’Ars sono state elette presidenti due deputate e due gruppi parlamentari hanno avuto alla guida presidenti donne, sia pure con differenti modalità. Per chi come me ha attraversato il '900 con le sue tappe fondamentali nella costruzione di una democrazia delle pari opportunità tra uomini e donne, questi dati non sono mera contabilità: rivelano che in Sicilia sono stati aperti percorsi di nuove responsabilità e nuove possibilità nelle istituzioni.

 

Quanto questo sia ripetibile o consolidato è altro ragionamento: dalle prime avvisaglie del dibattito pubblico di questi difficili esordi di campagna elettorale e dalla riduzione del numero dei parlamentari da 90 a 70, emergono segnali che invitano a pensare che la XVI legislatura resterà per un po' di tempo un unicum, anche in questo campo. A meno che anche di questo tema non si faccia un punto di riflessione e proposta nella campagna elettorale e nei programmi di governo, impegnando le nuove leve a parlarne con sempre maggiore attenzione e convinzione, ed i candidati alla Presidenza a farne un punto di riconoscibilità.