Precari. Maggio: bene approvazione mozione, ora il governo regionale trasformi impegno in azioni concrete

“Il parlamento regionale ha compreso, e  la condivisione  e assunzione di responsabilità da parte dell’assessore competente a nome di tutto il Governo fa ben sperare rispetto all’impegno che  deve essere messo in campo a tutela dei precari siciliani”.  La vice presidente della commissione lavoro all’Ars, Mariella Maggio commenta così il voto favorevole dell’aula alla mozione sui precari di cui era prima firmataria.

“E’ importante che il decreto del governo nazionale comprenda gli LSU e gli Asu, – ha spiegato durante il suo intervento la parlamentare PD – ma certamente  bisogna fare chiarezza sul mancato inserimento, nella proposta graduatoria, dalla quale attingere per la stabilizzazione, dei cosiddetti precari contrattualizzati.  Una svista certamente, ma inaccettabile. La proposta della proroga triennale è un punto essenziale per l’avvio di un piano di stabilizzazione – ha continuato – anche perché allo stato attuale la stessa struttura del ‘decreto 101’ non potrebbe consentire alcuna proroga, anche perché almeno l’80 per cento dei Comuni siciliani è ben oltre i limiti imposti dal patto di stabilità. Bisogna chiarire, inoltre, il significato dell’adeguato accesso dall’esterno per le categorie A e B perché lo stesso riferimento normativo che ha consentito il loro ingresso prevedeva dei criteri di selezione ben chiari. La proposta che noi oggi abbiamo ribadito – ha sottolineato Mariella Maggio – è quella di una graduatoria provinciale  per la stabilizzazione, ma è importante che da questa si possa attingere per la stabilizzazione  anche presso le sedi periferiche delle amministrazioni centrali. Infine per le categorie C e D  quello del concorso è un criterio inderogabile  da attuare attraverso il ricorso alla selezione unica per tutte le qualifiche interessate. Ora – ha concluso la parlamentare – il Governo regionale  deve trasformare l’impegno in azione concreta. Bisogna raggiungere subito l’obiettivo  dell’avvio di un piano di stabilizzazione, sulla base di questi criteri, un obiettivo che se non  colto adesso potrebbe sfuggirci per sempre”.

 

 

 

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