Sanità. Cracolici: governo ritiri delibera che sposta in altre regioni centrale appalti
“La razionalizzazione del sistema degli appalti in ambito sanitario non passa certamente attraverso la stipula di convenzioni che di fatto delegano ad altre Regioni il compito di provvedere all’approvvigionamento delle aziende sanitarie siciliane”. Antonello Cracolici parlamentare regionale del Partito democratico con un’interpellanza, sottoscritta da tutti i parlamentari del gruppo e da Nicola D’agostino di Sicilia Futura, chiede la piena applicazione della legge che ha introdotto il sistema di centralizzazione della committenza (CUC) per l’acquisizione di beni e servizi per gli enti e per le Aziende del Servizio Sanitario Regionale e l’accertamento di eventuali inadempienze che hanno causato una ulteriore lievitazione della spesa sanitaria.
“Il fallimento dell’attività della CUC Sicilia, evidenziata da una crescita della spesa sanitaria del 4% annuo causata della parcellizzazione delle gare che continuano ad essere espletate dalle singole aziende e dall’istituto della proroga contrattuale che, da atto straordinario ed eccezionale, è divenuta prassi ordinaria, – spiega – è semplicemente una conseguenza della mancata vigilanza operata dall’assessorato regionale. Non è ammissibile – continua Cracolici – che il contenimento della spesa passi attraverso delle cervellotiche e altalenanti decisioni del governo regionale che alla necessità di riforma della centrale unica di committenza (CUC) risponde con una delibera che consente la stipula di convenzioni con altre Regioni. E’ indispensabile che la Regione proceda al ritiro della delibera – conclude il parlamentare PD – a tutela delle piccole e medie imprese siciliane che resterebbe tagliate fuori da gare gestite in altre regioni ed a difesa delle competenze di autonomia gestionale definite per Statuto”.