Sanità. Deputati PD: decreti accreditamenti “ADI” sono nulli, da assessore Razza ennesimo atto di arroganza
“Sulla pubblicazione dei decreti per l’accreditamento dei servizi di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) assistiamo ad un ennesimo atto di disprezzo verso il Parlamento da parte dell’assessore Razza, che oltretutto agisce in violazione delle procedure: senza il parere obbligatorio della Commissione, infatti, i decreti pubblicati sono nulli”. Lo dicono i deputati regionali del PD Antonello Cracolici, Giuseppe Arancio e Nello Dipasquale, componenti della commissione Sanità dell’Ars. La Commissione si è riunita questa mattina, anche su richiesta del PD, per discutere dei decreti ADI ma l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza non ha partecipato ai lavori.
“Il Governo non si è presentato – dicono Cracolici, Arancio e Dipasquale – malgrado la procedura di pubblicazione dei decreti avvenuta lo scorso 3 settembre sia palesemente illegittima dal momento che manca il preventivo parere della commissione Sanità dell’Ars, parere obbligatorio senza il quale gli atti prodotti diventano nulli”.
“Nei decreti – aggiungono i deputati PD – sono inoltre contenute incongruenze sia nel rapporto tra prestatori d’opera ed utenti, sia per quel che riguarda i criteri per lo stesso accreditamento che di fatto negano la possibilità di far scegliere all’utente il soggetto dal quale ricevere la prestazione: infatti nei decreti si prevede che potranno essere accreditate solo le imprese che hanno svolto attività per tre anni consecutivi negli ultimi quattro. Di fatto, si nega l’accesso a nuove imprese e si nega la libertà di scelta all’utente. Come se non bastasse nei decreti manca un parametro finanziario per stabilire il valore delle prestazioni. Oltretutto l’assessore Razza nella riunione della Commissione dello scorso 15 settembre, convocata sullo stesso tema, aveva omesso di dire che i decreti erano già stati inviati per la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale il 3 settembre, ovvero 12 giorni prima del confronto con la Commissione, in spregio al ruolo del Parlamento”.
“Insomma – concludono Cracolici, Arancio e Dipasquale – di fronte a questa importante novità voluta dal Governo nazionale, l’assessore Razza dimostra ancora una volta tutta la sua arroganza ed inefficienza: è una vera e propria beffa ai danni del Parlamento e dei cittadini”.