Sicilia, Cracolici: Policlinico di Palermo senza Direttore generale, colpa dei giochi di potere del governo Musumeci

“In una situazione di emergenza sanitaria come quella che stiamo attraversando è inaudito che l’assessore regionale alla Salute e la giunta regionale, in nome dei più classici ‘giochi di potere’, continuino a lasciare il Policlinico di Palermo senza un Direttore generale e senza neppure un Direttore amministrativo”. Lo dice Antonello Cracolici, parlamentare regionale del PD, che ha presentato un’interrogazione all’Ars per chiedere di conoscere le ragioni che impediscono la nomina del Direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Palermo “Paolo Giaccone” da parte della giunta regionale.

Nell’interrogazione si ricorda che dopo le dimissioni dell’ex Direttore generale, avvenute il 19 dicembre 2019, era stato avviato l’iter per la nomina della nuova governance. L’Università di Palermo aveva proposto una rosa di cinque nomi, nessuno dei quali è stato però accettato dall’assessorato alla Salute che a sua volta ha proposto una ulteriore rosa di altri cinque nominativi. Su uno di questi all’inizio di marzo è stata raggiunta l’intesa con il Rettore dell’Università di Palermo, il quale ha sottolineato la necessità di assicurare una guida al Policlinico. Ma nonostante un’ulteriore nota inviata dal Rettore il 23 marzo per sollecitare la nomina, la situazione è ancora in totale stallo.

“Credo che l’assessore Razza, insieme al governo regionale, stia compiendo un atto grave e di assoluta irresponsabilità – aggiunge Cracolici – viviamo un’emergenza sanitaria senza precedenti che impone con urgenza la nomina del Direttore generale per consentire che il Policlinico, una delle strutture maggiormente esposte dal punto di vista delle cure Covid19, possa essere amministrato e coordinato nello svolgimento delle funzioni fondamentali di assistenza sanitaria”.

“Mi domando come faccia il governo Musumeci ad anteporre interessi politici anche in questa situazione: vogliono per forza piazzare un loro uomo al vertice del Policlinico – conclude Cracolici – anche se non ce l’hanno”.