Sicilia. Giambona: riforma delle Ipab non più rinviabile, esaminare al più presto disegno di legge PD
“Da troppi anni un riordino delle Ipab che consenta il rilancio degli istituti di assistenza e beneficenza e la tutela del personale è rimasto solo sulla carta. Ora per il governo la soluzione sarebbe un’inaccettabile liquidazione coatta, che porterebbe ad una sospensione dei rapporti di lavoro o alla mobilità. Il Pd ha presentato un disegno di legge per scongiurare soluzioni drastiche consentendo alle istituzioni di trasformarsi in aziende pubbliche di servizi alla persona utilizzabili nel quadro della programmazione regionale e locale in tema di integrazione socio-sanitariae socio-assistenziale”. Lo dice Mario Giambona parlamentare regionale del Partito Democratico.
“E’ indispensabile – continua – provvedere intanto ad un censimento dei dipendenti per stabilire a partire dall’età dei lavoratori quanto un’eventuale sospensione o perdita del posto di lavoro causerebbe un problema sociale a persone di fatto non più inseribili nel mondo del lavoro. Il disegno di legge che abbiamo presentato – aggiunge – prevede che, entro due anni, le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza possano trasformarsi, singolarmente o accorpate tra loro in base al volume delle entrate, in aziende pubbliche di servizi alla persona, trasformarsi in associazioni o fondazioni di diritto privato o estinguersi volontariamente. Un piano organico che consentirebbe alle Ipab virtuose di essere pienamente inserite nel quadro della programmazione regionale e locale in tema di integrazione socio-sanitaria, socio-assistenziale e socio-educativa, i nuovi enti, in base a standard strutturali ed organizzativi definiti dalla Regione, potrebbero così erogare servizi alle fasce più deboli della popolazione nei settori della terza età, della non autosufficienza, dell’infanzia, dell’adolescenza, dell’istruzione. Non posiamo perdere ulteriore tempo – conclude il parlamentare PD – anche perché il personale attualmente impiegato è in molti casi in attesa del pagamento dello stipendio da oltre 60 mesi per questo è necessario che il disegno di legge venga calendarizzato ed esaminato nel più breve tempo possibile”.