Sicilia; ricerca su ”giovani e mafia”. Arancio: dati da non sottovalutare ma attenzione alle semplificazioni

“I risultati della ricerca presentata in commissione Antimafia dell’Ars sull’atteggiamento dei giovani nei confronti della mafia sono da valutare con attenzione: da un lato rappresentano di certo un campanello d’allarme da non sottovalutare, ma bisogna stare attenti a non generalizzare né semplificare dal momento che è stato utilizzato un campione estremamente ridotto ed omogeneo di studenti di soli quattro piccoli e medi centri della Sicilia”. Lo dice Giuseppe Arancio, parlamentare regionale del PD e componente della commissione Antimafia dell’Ars, a proposito della ricerca “I preadolescenti e gli atteggiamenti nei confronti della mafia” effettuata dal Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università di Catania e presentata oggi nella commissione regionale Antimafia. Dalla ricerca, effettuata intervistando 166 ragazzi della terza media, fra i 13 e i 14 anni, dei comuni di Barcellona Pozzo di Gotto, Capizzi, Palagonia e Paternò, emerge fra l’altro che la mafia verrebbe percepita come “più efficiente ed efficace” dello Stato.

 

“Questa risposta di per sé deve spingere ad una maggiore attenzione da parte delle istituzioni di base, dalla scuola alla famiglia. Al tempo stesso però – conclude Arancio – bisogna dare a questa ricerca il giusto peso, altrimenti rischiamo di ottenere un effetto contrario rispetto a quello voluto”.