Tagli per la bonifica dell’area industriale di Siracusa, Marika Cirone di Marco presenta interpellanza all’Ars
Cosa sta facendo la Regione Siciliana per assicurare il risanamento ambientale nel territorio di Priolo Gargallo, Melilli, Augusta e Siracusa? Per quale motivo sono state decurtate le risorse, fino ad un importo di 25 milioni di euro? Chi sono i responsabili del procedimento amministrativo e perché fino ad oggi hanno agito in questo modo? Sono i quesiti che la parlamentare regionale del PD Marika Cirone di Marco solleva in una interpellanza parlamentare indirizzata al Presidente della Regione, all’assessore per il Territorio e l’Ambiente, all’assessore per l’Economia. Nell’atto ispettivo, presentato insieme con i deputati regionali Nino Oddo e Antonio Malafarina (Lista Megafono) si ricostruisce il complesso iter burocratico relativo alla procedura amministrativa per il risanamento dell’area, e si chiede di avviare un’indagine conoscitiva per effettuare le opportune verifiche necessarie a destinare le somme per la bonifica dell’area.
Di seguito il testo integrale dell’interpellanza
Interpellanza con carattere d’urgenza – Notizie in merito ai provvedimenti di risanamento del territorio di Priolo Gargallo, Melilli, Augusta e Siracusa
Al Presidente della Regione, all’Assessore per il Territorio e l’Ambiente, all’Assessore per l’Economia,
premesso che:
Risulta noto ai cittadini siciliani e soprattutto a quelli residenti nell’area industriale di Priolo Gargallo, in provincia di Siracusa, il gravissimo rischio per la salute, conseguenza del disastro ambientale che, nonostante i provvedimenti di risanamento ambientale, insiste;
Nonostante le istanze e gli appelli rivolti agli organismi preposti nazionali e regionali da più parti negli ultimi due anni, chiaramente esposti e richiamati anche nell’intervento del deputato regionale, on. Cirone, firmataria del presente atto, nella 213^ seduta d’Aula dell’ARS del 20 gennaio 2015, che esprime la reale preoccupazione per il drammatico quadro del Sin Priolo/Augusta, sottolineando l’assenza della realizzazione del piano di bonifica, atteso dal 2005;
considerato che:
Il 3 dicembre 2014 è stata presentata un’interrogazione a risposta immediata in Commissione, alla Camera dei deputati, al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare per richiedere i dati relativi alla situazione ambientale del sito e l’adozione “d’iniziative volte ad elaborare ed avviare, d’intesa con gli altri enti presenti sul territorio, un piano per la bonifica del suddetto sito”;
Il 4 dicembre 2014 è stata pubblicata la risposta nel bollettino in Commissione VIII Ambiente dal quale si evincono affermazioni dettagliate sullo stato del territorio di Priolo Gargallo, Melilli, Augusta e Siracusa;
Nella risposta viene sottolineato che:
“relativamente alle opere, vi è da evidenziare che l'accordo di programma del 2008 (Interventi di riqualificazione ambientali funzionali alla reindustrializzazione e infrastrutturazione delle aree comprese nel sito di interesse nazionale di Priolo), integrato successivamente nel 2009, prevedeva un fabbisogno finanziario per gli interventi di riqualificazione ambientale che ammontava a euro 774.500.000,00, di cui euro 106.800.000,00 (FASE 1) coperti con risorse immediatamente disponibili e euro 667.700.000,00 (FASE 2) coperti con risorse programmatiche, come specificato nella tabella allegata a disposizione della Commissione;
In particolare, rispetto alle risorse attuative di cui alla FASE 1 si evidenzia che le risorse stanziate dal Ministero dell'ambiente di cui alla delibera CIPE del 22 marzo 2006, n.1, pari a euro 50 milioni, sono state interamente trasferite sulla contabilità speciale a favore del commissario delegato per l'emergenza bonifiche e tutela delle acque della regione Sicilia (Decreti di trasferimento n.8534 del 14 ottobre 2009, n.145 del 20 aprile 2010 e n.2009 del 24 novembre 2011). Rispetto a tali risorse, il commissario delegato ha assunto obbligazioni giuridicamente vincolanti nei confronti di ISPRA, Istituto superiore di sanità, Sogesid e Sviluppo Italia, quali soggetti attuatori previsti nell'accordo di programma del 7 novembre 2008, per un importo di euro 3.709.429,74. Ne consegue, che le risorse residue a valere sulla predetta delibera CIPE n.1/2006 ammontano a euro 46.290.570,26.
Le economie dall'accordo di programma quadro dell'11 giugno 2004 e dal 1° atto integrativo del 3 dicembre 2005, pari a euro 6.800.000,00, cadute in perenzione amministrativa, saranno trasferite dal Ministero dell'ambiente alla regione Sicilia subordinatamente alla loro reiscrizione in bilancio.
Le risorse della programmazione unitaria 2007/2013 della regione Sicilia sono risultate indisponibili, atteso il blocco dei fondi disposto dal CIPE per la riprogrammazione delle risorse regionali, fino al 3 agosto 2012 quando, con propria delibera n.87, il medesimo comitato ha disposto, nell'ambito della citata attività di riprogrammazione, l'assegnazione definitiva dei previsti euro 50 milioni in favore della regione Sicilia, per il finanziamento dell'intervento sul sito di interesse nazionale di Priolo-Augusta, «… finalizzato principalmente alla messa in sicurezza della falda acquifera».
La stessa delibera CIPE prescrive, per tutti i finanziamenti assegnati, la disciplina degli interventi mediante la stipula di appositi accordi di programma quadro «rafforzati» tra le regioni e le amministrazioni centrali competenti per settore, nonché l'assunzione di obbligazioni giuridicamente vincolanti entro il 31 dicembre 2013.
Tale data è stata prorogata dal CIPE al 30 giugno 2014 e, permanendo la mancata assunzione di impegni giuridicamente vincolanti, la giunta della regione Sicilia con delibera del 20 giugno 2014 ha approvato la riprogrammazione delle suddette risorse, che per il SIN di Priolo sono state decurtate fino all'importo di 25 milioni di euro. Pertanto il CIPE, con ulteriore delibera (n.21/2014), ha posticipato al 31 dicembre 2014 la data per l'assunzione di obbligazioni giuridicamente vincolanti.
Oltre alle suddette risorse, il Ministero dell'ambiente con decreto direttoriale del 1 o dicembre 2011 ha stanziato ulteriori 4 milioni di euro «per la bonifica dell'area industriale di Priolo».
Le soprarichiamate risorse, per un importo complessivo di euro 82.090.570,26 (euro 46.290.570,26 + euro 6.800.000,00 + euro 25.000.000,00 + euro 4.000.000,00), sono state inserite nella bozza di accordo di programma quadro «rafforzato» per il SIN di Priolo, rispetto al quale il Ministero dell'ambiente ha fornito le proprie proposte di integrazione in data 9 settembre 2014.
Tuttavia, ai fini della stipula, la regione Sicilia non ha ancora implementato il testo con le schede di intervento, richieste dal Ministero dell'ambiente il primo agosto 2014 e dal Ministero dello sviluppo economico il 5 settembre 2014.
Infine, si evidenzia che con nota del 29 ottobre 2014 il dipartimento della programmazione della regione Sicilia ha comunicato al dipartimento regionale acque e rifiuti che le risorse della delibera CIPE n.87/2012 «… sono a forte rischio di disimpegno. Ne consegue che … non esisterebbero le condizioni per la sottoscrizione di un APQR Rafforzato, venendo meno le risorse di cui alla delibera CIPE 87/2012»”.
Per sapere:
Se risultino a conoscenza di quanto esposto in premessa;
Quali siano i motivi che hanno indotto la giunta della regione Sicilia con delibera del 20 giugno 2014 ad approvare la riprogrammazione delle risorse, che per il SIN di Priolo sono state decurtate fino all'importo di 25 milioni di euro;
Quali siano le ragioni per le quali la Regione non abbia ancora implementato le schede d’intervento nei tempi utili richieste dal Ministero, nonostante il CIPE, con ulteriore delibera (n.21/2014), abbia posticipato al 31 dicembre 2014 la data per l'assunzione di obbligazioni giuridicamente vincolanti;
Chi sia il responsabile del procedimento relativo alla comunicazione con nota del 29 ottobre 2014 del dipartimento della programmazione della regione Sicilia che ha comunicato al dipartimento regionale acque e rifiuti che le risorse della delibera CIPE n.87/2012 «… sono a forte rischio di disimpegno. Ne consegue che … non esisterebbero le condizioni per la sottoscrizione di un APQR Rafforzato, venendo meno le risorse di cui alla delibera CIPE 87/2012» e quali siano i motivi che hanno indotto a determinare la scelta;
Se non ritengano opportuno avviare un’urgente indagine conoscitiva per effettuare le verifiche necessarie al fine di destinare le somme necessarie alla bonifica dell’area.